Testo di Agatha Christie
Regia di Mauro Taba
Scritta nel 1952 da Agatha Christie (1890-1976) come rifacimento teatrale di un vecchio racconto della stessa autrice intitolato Tre topolini ciechi, è un classico del teatro del Novecento, e del teatro “giallo” in particolare. È l’unico esempio di dramma rappresentato ininterrottamente ogni sera (inizialmente in The Ambassadors Theatre di Londra, dal 1974 nel St. Martin’s Theatre)
a partire dalla “prima“, avvenuta appunto nel 1952.
La commedia si svolge nella pensione di “Castel del frate”; questo ambiente è una classica casa della campagna inglese. Qui Mollie e Giles Ralston, una giovane coppia di albergatori inesperti, ricevono i loro primi cinque ospiti, ma il tempo non li aiuta di sicuro, è in corso infatti una bruttissima bufera di neve. La sera stessa la radio trasmette la notizia di un omicidio avvenuto a Paddington, in Culver Street 24, vittima un’anziana donna e la polizia sembra brancolare nel buio. Nel frattempo nella locanda giungono strani clienti, ognuno dei quali sembra avere qualche cosa da nascondere, qualche segreto forse legato ad un fatto di sangue avvenuto molti anni prima. Ad un certo punto la locanda resta isolata a causa della tormenta ed anche il telefono viene isolato, ma prima che ciò avvenga arriva alla pensione il Sergente Trotter della polizia di Scotland Yard , apparentemente in missione per proteggere ospiti ed albergatori da un oscuro assassino psicopatico intenzionato a colpire nuovamente. Poco dopo viene ucciso uno degli ospiti…
In scena da quasi cinquantasei anni (debuttò il 25 novembre 1952), “Trappola per topi” di Agatha Christie continua ad affascinare non solo gli spettatori, ma anche gli interpreti di quella che – a buon diritto – può essere considerata la commedia “gialla” per eccellenza. La storia in fondo semplice non manca, infatti, di catturare, con una orchestrazione ipnoticamente perfetta, gli attori, che si muovono al suo interno come disciplinate pedine della volontà dell’autrice. In questo “essere al servizio dell’azione” sta la chiave interpretativa scelta dal Teatro Prosa Saluzzo, che propone un allestimento in cui la vicenda è posta – anche scenograficamente – al centro dell’attenzione del pubblico ed i personaggi (più dei “tipi” che figure psicologicamente strutturate) sono strettamente funzionali ad essa.
Sergente Trotter | Giorgio Berardo |
Signorina Casewell | Luisa Donalisio |
Mollie | Cecilia Spampinato |
Maggiore Mefcalf | Mauro Taba |
Christopher Wren | Raniero Cane |
Giles | Emiliano Fioretti |
Signor Paravicini | Massimiliano Biella |
Signora Boyle | Donatella Percoco |
Regia | Mauro Taba |
Costumi e Scenografia | Luisa Donalisio |
Allestimenti Scenici | Roberto Levrini |
Luci | Alessandro Biella Franco Carletti |
Suono | Mirko Levrini |
Acconciature | Marco Civallero |
Trucco | Ombretta Gedda |
Progetto Grafico | Stefano Milanesio |
Organizzazione di Sala | Bruna Biella Gemma Cosa |
Si ringraziano inoltre per la collaborazione | |
Mario Bois | Voce radiofonica |
Valter Curti | Tecnico della registrazione |